L'altare scolpito da Pietro Stefan
Salve Regina di Bepi Modolo
(affresco)
La pala di San Giorgio e l'organo
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E’
ipotizzabile che l’edificazione della prima chiesa di Collalto sia stata
concomitante a quella del castello (1110) e che si trovasse all’interno
del centro fortificato, nei pressi della rocca.
A partire dalla metà del Duecento, la chiesa di Collalto viene attribuita
all’ordine militare degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme, ma
in un documento testamentale, riportante i voleri della contessa
Chiara da Camino, si assegna alla chiesa di Collalto la protezione di San
Giorgio.
Da documentazione del 1356, si può cogliere la presenza di due chiese a
Collalto: una intitolata a San Giorgio ed un’altra a San Prosdocimo.
Da secoli ormai, e fino ai nostri giorni, la chiesa parrocchiale di
Collalto è dedicata solamente al culto di San Giorgio.
Demolito il vecchio edificio, la nuova chiesa di San Giorgio vide
l’inizio di una nuova edificazione nel 1851 e la consacrazione nel 1857
a cura del vescovo Manfredo Bellati.
La chiesa, come il castello ed il borgo, cadde sotto il fuoco della Grande
Guerra.
Tra il 1926 e il 1927, su disegno dell’architetto Domenico Rupolo, venne
eretta l’attuale chiesa parrocchiale.
Da sempre la popolazione è stata molto legata alla sua chiesa, ma dai
primi anni Settanta la comunità di Collalto ha posto in essere una serie
continua di opere conservative, di manutenzione, di restauro e di
ammodernamento della parrocchiale legate da un unico, originale filo
conduttore.
La più recente ( estate 2002) è stata la collocazione di un prezioso
organo meccanico dietro l’altar maggiore.
La chiesa di San Giorgio conserva al suo interno numerose opere d’arte e
reliquie religiose.
Due statue in legno, del Seicento, ornano l’altare maggiore della chiesa
parrocchiale; una grande pala d’altare raffigurante San Giorgio
nell’atto di uccidere il drago è opera del pittore coneglianese Guido
Pini.
Di grande pregio e impatto visivo è la «Trasfigurazione» realizzata dal
pittore Giuseppe (Bepi) Modolo sulla retrofacciata della chiesa, sopra il
portale d’ingresso.
Altre due opere del Modolo impreziosiscono le navate laterali della
chiesa.
Al centro del presbiterio è collocato un altare in legno di ulivo e olmo
realizzato dallo scultore di Collalto Pietro Stefan.
Numerose sono anche le reliquie custodite nella parrocchiale, a cominciare
dalle «Sacre Spine», che la leggenda vuole abbiano cinto il capo del
Cristo e siano state portate direttamente dalla Terra Santa dai Crociati
partiti da Collalto.
In un piccolo reliquiario a tabacchiera è custodita invece una falange
della Beata Giuliana di Collalto ed altre reliquie vengono attribuite a
Sant’Antonio da Padova (due), a San Gregorio, a San Prosdocimo ed
un’ultima porta la scritta «Ex velo B.V.M.».
Nella parrocchiale sono custodite anche la corona dove appoggiò il capo
Beata Giuliana di Collalto, il suo guanciale ed una parte dell’abito di
monaca che portò in vita e con il quale morì nel 1262.
La statua della Madonna e quella della
Beata Giuliana di Collalto |
La chiesa di S. Giorgio
Le reliquie: al centro le Sacre Spine
La Flagellazione di Bepi Modolo
(affresco)
a sx, dentro il testo, La Trasfigurazione
Il campanile scampato alla Grande Guerra
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