in
un'isola di morte
©2008
Quando
l’alpino Evaristo Tesser tornò dalla guerra il paese era completamente
distrutto. Arrivò a Susegana poco prima di Natale, congedato per via di
quella scheggia di bomba che gli aveva squarciato il viso, strappandogli
un pezzo di mascella e tutto un orecchio, senza però ucciderlo. I medici
erano riusciti a salvarlo, ma restituivano alla famiglia un uomo
rabbioso, dal volto sfigurato, con addosso l’appellativo di Ardito
per via dell’assalto compiuto insieme ai reparti di fanteria all’alba
del 27 ottobre del ’18, per riconquistare quel primo lembo di terra
italiana sulla riva sinistra del Piave, che sarebbe stata battezzata in
seguito Isola dei Morti...
Il racconto "In un'isola di morte" è la sintesi di un capitolo
del libro "Rosso Collalto" che
è stato presentato per la prima volta a Collalto
(Susegana TV) il 15 maggio 2009
L'intervento del presidente della Sezione
ANA di Conegliano Battista Bozzoli
In
un’isola di morte
Il 2 maggio 2008, l’Amministrazione comunale di Susegana ha celebrato a
Collalto i 90 anni dalla fine della Grande Guerra con la presentazione
del racconto di Antonio Menegon “in un’isola di morte”. L’iniziativa è
stata replicata sabato 17 maggio presso la scuola media di Susegana. Si
tratta di una rappresentazione per coro, tromba e voce narrante che vede
protagonisti lo stesso autore, il coro Cantori da filò e il trombettista
della fanfara alpina di Conegliano Ugo Granzotto.
L'autore presenta un racconto ambientato a Susegana e sui campi di
battaglia tra Piave e Montello, alternando la lettura con alcune cante
tradizionali degli alpini. Un racconto drammatico accompagnato dal suono
di una tromba storica, raccolta su un campo di battaglia durante la
ritirata di Russia dal sergente Guido Ceccotti di Collalto. Il libro,
che contiene il racconto “in un’isola di morte” propone anche alcuni
cenni storici sulla Grande Guerra dell’Italia e 32 immagini,
parzialmente inedite, di Susegana e del medievale castello di San
Salvatore durante il primo conflitto mondiale. La pubblicazione è stata
regalata a tutti gli studenti dell’istituito suseganese. |
Sabato 28 settembre
2013 a Fontigo di Sernaglia della Battaglia
Rappresentazione del racconto breve
di Antonio Menegon
in un'isola di
morte
tratto dal romanzo "Rosso
Collalto"
Coro: Cantori da filò
Tromba: Mauro Feltrin
Voce narrante: Antonio Menegon
Organizzazione
Gruppo Alpini di Fontigo
La rappresentazione del racconto per coro, tromba e voce narrante
Storia
di una tromba
La tromba suonata da Ugo Granzotto nella rappresentazione del racconto
di Antonio Menegon, ha alle spalle una storia bella e drammatica che
vale la pena conoscere. E’ una “Giroult” senza tasti, fabbricata a
Parigi, in dotazione all’esercito francese fin dalla prima guerra
mondiale.
Lo strumento venne raccolto su un campo di battaglia durante la campagna
occidentale della seconda guerra mondiale e riciclato nel Regio Esercito
Italiano. Venne assegnato al trombettiere alpino Gino Dotta, nato a
Refrontolo il 6 luglio 1914, orfano di Innocente, caduto nella Grande
Guerra.
Gino Dotta venne prima inviato sul fronte greco-albanese e
successivamente in Russia, dove cadde il 21 dicembre 1942 in una delle
cruente battaglie della dolorosa ritirata dell’esercito italiano.
La tromba venne portata a casa dal sergente maggiore Guido Ceccotti di
Collalto; con lui c’era anche Ugo Rusalen di Pieve di Soligo.
Guido Ceccotti donò la tromba a Valerio Collet, attuale capogruppo ANA a
Collalto, che l’ha poi data in consegna al maestro Ugo Granzotto, prima
tromba della Fanfara Alpina della Sezione ANA di Conegliano. La tromba è conservata nella sede delle associazioni di Collalto,
ma viene utilizzata in numerose manifestazioni pubbliche, tra le quali
la rappresentazione del racconto "in un'isola di morte"..
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